Tra Pittura materica ed Incisione: intervista all’artista Arianna Spizzico

24 Febbraio 2023 Redazione A&S 1245

NELLA FOTO: TRA PITTURA MATERICA ED INCISIONE INTERVISTA AD ARIANNA SPIZZICO.

Conosciamo meglio Arianna Spizzico, una capace artista che opera da anni sulla scena contemporanea. Originaria della della città di Bari, e trasferitasi successivamente a Procida, l'artista Arianna Spizzico si contraddistingue per una raffinata produzione artistica che varia tra la pittura materica e l'antica arte incisoria, disciplina che, dopo i suoi studi artistici, ha ulteriormente approfondito a livello professionale, entrando a far parte dell'Associazione Incisori Pugliesi e dell'Accademia delle Arti dell'incisione a Roma. Come ci anticipa nell'intervista, Arianna Spizzico proviene da una famiglia di artisti che annovera tra loro i frartelli Francesco e Raffaele Spizzico, conosciuti non solo in Puglia ma in tutto il territorio nazionale con le loro presenze alla Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma ed in tante altre importanti mostre.


INTERVISTA AD ARIANNA SPIZZICO
a cura del giornalista e sociologo Ivan Guidone


Quando e, soprattutto, perché ha iniziato a fare pittura?

Credo di aver avuto “l'imprinting” creativo in dotazione nel mio DNA. Imprinting ereditato da una famiglia di artisti quali Raffaele e Francesco Spizzico, entrambi esponenti di spicco nel panorama artistico del secolo scorso. Il disegno prima e la grafica poi, sono stati una espressione spontanea ed altamente gratificante per me sin dai primi anni di età. A diciotto anni, dopo il diploma al liceo artistico di Bari, già frequentavo la Stamperia d'Arte Colonna, diretta dal prof. Glauco Camilles, dove ho seguito un corso per apprendere le tecniche della calcografia con acquaforte ed altre tecniche similari.

Quando e perché è avvenuto il passaggio dall'arte incisoria alla pittura? O forse sono sempre state due facce dello stessa moneta nella sua produzione artistica?

L'arte per me è un unicum ed ogni artista ha sempre bisogno di esprimersi in qualsiasi forma. Per me l'incisione è stato un percorso di approfondimento a quanto avevo appreso al liceo e all'accademia, dove per ovvie ragioni di tempo non si poteva approfondire tutto. Il corso d'incisione è stato un mondo che si è aperto per me da alchimista, che mi ha portato a scoprire le incisioni di Giambattista Piranesi che è stato il primo architetto ad effettuare i progetti che comprendevano anche le incisioni. Nasce da qui la mia passione per l'incisione e per tutte quelle tecniche antiche che appartengono al nostro passato: grafica, colore, segno, tutto quello che entra a far parte del DNA di un artista.

Quali sono i suoi artisti preferiti?

In ordine storico, Salvator Dalì, le sue sculture femminili con i cassetti della memoria mi fanno impazzire; il metafisico Giorgio De Chirico; gli impressionisti Édouard Manet, Henri de Toulouse-Lautrec; Paul Gauguin, che ha ispirato il mio grande desiderio di fuga in un'isoletta sperduta nel mare, cosa che ho poi fatto trasferendomi a Procida; Henri Matisse, l'essenza del sogno; l'inimitabile surrealismo di René Magritte; e per finire, il grande Igor Mitoraj con il suo viaggio attraverso il Tempo seguendo il Mito della Bellezza.

E quali sono quelli che l'hanno ispirata a fare Pittura?

Sono stata ispirata, di volta in volta, da ciascuno di questi autori, ma in modo particolare da Magritte, Matisse e Mitoraj.

Quale è la mostra (collettiva o personale) che ricorda maggiormente?

Quelle che hanno segnato una svolta materica nella mia produzione artistico. Segnalo il mio saluto al terzo millennio con "Messaggi da un mitico Futuro" a cura del prof. Toti Carpentieri presso la Galleria Unione nel 1999, dove fu inscenata una bella performance sul rapporto Spazio-Tempo. Ricordo poi la mia personale "Amorphus - Il Divenire della Materia" alla Formaquattro Art Gallery di Bari, con presentazione di relativo catalogo. E per finire, la partecipazione a "MUSTinArt 2 Lavori in corso. Corpo 3. Generazioni a Confronto. Percorso sugli Interpreti dell'arte in Puglia negli ultimi 100 anni" al Must - Museo Storico della Città di Lecce, a cura di Toti Carpentieri.

È soddisfatta della sua ricerca artistica oppure c'è ancora molto da esplorare per lei?

Io credo personalmente che la ricerca artistica non possa e non debba mai avere fine. La ricerca per un artista è un po' come esplorare un universo infinito.

Cosa è cambiato in lei, e nella sua produzione artistica, dagli esordi ad oggi?

Per me è stato un continuo crescendo in divenire. Una scena che prende forma nel tempo e con l'esperienza.

Come vede l'attuale scena artistica contemporanea?

Se guardo indietro, direi abbastanza "scarna" in quanto priva di quella grande genialità del passato, ma in compenso è molto affollata e in fervore.

Ha trovato difficoltà a farne parte?

Non direi.

Ritiene utile per un artista avere un Sito e fare uso dei Social?

È indispensabile! Infatti già da molti anni posseggo un Sito web ufficiale. Vivendo in una realtà dove la comunicazione è indispensabile per emergere, farsi conoscere e quindi riconoscere nel marasma di autori contemporanei che sgomitano per arrivare a sentirsi “qualcuno”.

Cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole intraprendere il percorso artistico?

Approfondire l'arte del Passato quell'arte che respiriamo e ci circonda in Italia come un grande libro aperto da Leggere. Seguire i consigli di persone fidate che possano guidare sostenere e promuovere la creatività pura se esiste, ma che possa anche mettere loro di fronte alla realtà in modo da metterli in guardia dai tanti approfittatori che spuntano come funghi in autunno.

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Ultimo aggiornamento: 24/02/2023, 11:56