A Cantalupo nel Sannio, la rassegna “SACRUM 3 – Visioni Plastiche Contemporanee” (articolo + foto)

27 Novembre 2024 Redazione A&S 139

NELLA FOTO: SACRUM 3 VISIONI PLASTICHE CONTEMPORANEE.

Si è svolta a Cantalupo nel Sannio (Isernia), presso la Chiesa del Santissimo Salvatore, la terza edizione della rassegna di arte contemporanea “SACRUM 3 – Visioni Plastiche Contemporanee”.

In questa terza edizione di SACRUM, svoltasi il 23 e 24 Novembre 2024, hanno esposto gli artisti Beatríz Cárdenas, Maria Pia Daidone, Roberto Franchitti, Franca Lanni, Mauro Molinari, Viviana Pallotta e Roberto Sanchez.

La prima mostra realizzata, nel 2019, a Cantalupo nel Sannio (IS), allestita alla Chiesa Madre del Santissimo Salvatore, intitolata “SACRUM – Visioni Plastiche Contemporanee” vedeva insieme i seguenti artisti di varie latitudini: Beatríz Cárdenas, Giuseppe Cotroneo, Maria Pia Daidone, Vittorio Fumasi, Franco Iuliano, Donato Izzo, Mario Lanzione, Vincenzo Mascia, Giuseppe Panariello, Francesco Peluso, Myriam Risola, Antonio Salzano, Matteo Sarro, Valeria Vitulli.

Dopo lo sviluppo pandemico, manifestatosi con il COVID-19 con tutte le sue molteplici varianti e sotto-varianti, ha significato una pausa forzata. Si è dato seguito, solo nel 2022, con “SACRUM 2 – Visioni Plastiche Contemporaneea una rassegna sulla scultura, a cui hanno partecipato artisti molisani, di altre regioni italiane e una presenza internazionale: Beatríz Cárdenas, Maria Pia Daidone, Lucia Di Miceli, Roberto Franchitti, Vincenzo Mascia, Caima Nesci, Aurelio Talpa, Valter Vari.

Con “SACRUM 3 – Visioni Plastiche Contemporanee, aperta il 23 e 24 Novembre 2024, si è voluto vuole avviare un ulteriore percorso d’indagine estetica.

Questa rassegna vede insieme artisti di qualità, ampiamente conosciuti e riconosciuti, che presentano opere significative nelle quali si riflettono diverse sensibilità spirituali. Le loro ricerche, effettuate nei solchi di diversi codici linguistici, sui temi del sacro, grazie allo studio di vari segmenti, opportunamente esaminati, approfonditi e analizzati, si possono leggere in un momento espositivo di livello. Gli operatori del segmento visivo stanno ricominciando a rivedersi e a produrre per dei motivati momenti espositivi. Nella coerenza del loro dettato produttivo mostrano lavori dal profilo alto e si potranno, quindi, collazionare i linguaggi considerati. Gli artisti contattati sono da tempo sulla scena viva dell’arte ed emerge la qualità nei diversi stili adottati. Vuol essere, fondamentalmente, una conversazione tra linguaggi dialettici, illuminati da una rara partecipazione emotiva e da sintassi ben strutturate, da consapevolezze esecutive e da ben calcolati equilibri; emergono, da quest’insieme, qualificate verifiche.

Ogni autore è un consapevole erede delle trasformazioni epocali, nonché artefice di elaborazioni, che segnano il nostro tempo, ben vagliando teorie visive e versioni personali. Nonostante le ultime scie dell’onda pandemica, dovuta al COVID-19 con tutte le sue plurime varianti, e le “follie” conflittuali, tragicamente attive, che inscrivono un sanguinante “cahier de doléances”, effettivo “punctum dolens” del nostro contemporaneo, si ritorna alle esposizioni e a mettersi in discussione. Gli artisti quali “cercatori d’anima” coi propri “cahiers de voyages” si organizzano e si coordinano per offrire un contributo, un nuovo “focus” per delineare un nuovo “status” dell’arte. I diversi codici linguistici presenti ci fanno riflettere e ci permettono di comprendere tutte le dinamiche, che sostanziano la misura tensiva contemporanea delle arti visive. Ogni “tranche de vie” di un artista si ribalta in una “tranche visuelle”, e in questo catalogo si racchiudono “chances visuelles” utili a formare un “cahier d’esprit”. In Molise è possibile visionare, quindi, indagini, studi, analisi di fattivi operatori.

Maurizio Vitiello

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Ultimo aggiornamento: 01/12/2024, 17:50