CopertinaContributi e Segnalazioni“Power of Women”, personale dello street artist Shepard Fairey aka Obey a Roma (articolo + foto)
24 Novembre 2022 Redazione A&S 2873
Considerato uno dei più grandi street artist contemporanei, la mostra di Shepard Fairey sarà composta da ventisette opere serigrafiche numerate e firmate dall'artista e un'opera unica su legno, in vendita, ritraenti importanti icone femminili. Tutte le opere sono provenienti da una collezione privata, un percorso espositivo in cui saranno presenti opere storiche come la serie “We the people” creata a sostegno delle minoranze etniche americane, “Freedom to lead” dedicata alla premio nobel birmana Aung Suu Kyi, “Occupy Protester” realizzata nel 2012 a favore del movimento Occupy wall street, “Eye alert” opera del 2010 che rappresenta una forte critica al sistema sanitario americano, fino ad altre opere significative come “Mujer fatale” del 2007 dedicata alle donne del movimento zapatista in Messico, “Peace Woman” del 2008, “Rise above rebel” del 2010, “Viva la revolution” del 2007 ed altre più recenti.
I lavori di Fairey sono conservati in molti importanti musei contemporanei: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art San Diego, il Los Angeles County Museum of Art, e il Victoria and Albert Museum in London. Gli orari di apertura vanno dal Martedì alla Domenica, dalle ore 11:00 alle ore 19:30. Per informazioni e/o prenotazioni: info@rosso27.com / (+39) 06 64761113.
Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 Febbraio 1970) è un artista statunitense. Figlio di un medico e di un agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l'Accademia d'arte. Nel 1989 idea e realizza l'iniziativa Andre the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di lotta libera André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto: il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l'ambiente urbano. Ma l'iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia, diventato l'icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il critico d'arte Peter Schjeldahl ha definito il poster "la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam". Il manifesto apparve, sempre durante la campagna elettorale del 2008, con altre due scritte: "Change" e "Vote". Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street-art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all'artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l'apporto creativo alla sua campagna. La lettera si chiuse con queste parole: "Ho il privilegio di essere parte della tua opera d'arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno".
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Ultimo aggiornamento: 26/11/2022, 18:07