CopertinaContributi e SegnalazioniPantaleo Tarallo e il suo omaggio a Luigi De Luca: il grande progetto espositivo
6 Luglio 2024 Redazione A&S 759
In ambito artistico si è avvezzi ad oggettivare l’unicità del lavoro con un bisogno di forte individualità dell’autore nella sua interezza di espressione; abituati al cinismo del “fare arte per sé”. Tuttavia, esistono delle eccezioni in questa griglia di lettura esclusivista: è il caso di Pantaleo Tarallo (nella foto), scultore, collezionista e studioso di storia dell’arte nell’Italia meridionale tra ’800 e ’900. In Tarallo, che da vent’anni e oltre dedica il suo tempo alla ricostruzione della memoria dell’illustre scultore Luigi De Luca, la componente personalistica si riflette – e si identifica – nel passato glorioso dell’artista napoletano. “Affermai la mia arte riportando alla luce il Maestro”, Pantaleo Tarallo effigia così la sua ricerca; una prospettiva analitica atta a sfogliare una storiografia decisa ed esaustiva a partire dalla sua tesi di Laurea volta alla ri-scoperta della celebre produzione artistica di De Luca. Il percorso di Tarallo fluisce nell’energica ambizione di restituire il legittimo riconoscimento ad un artista la cui opera non è ancora adeguatamente valorizzata nel paese di Licusati (Salerno), terra d’origine di De Luca e di Tarallo. A tale riguardo quasi svetta un sentimento campanilistico che risuona con foga nelle parole di Francesco Jerace per la sua amata Calabria: «Patisco d’amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato... e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra terra.»
Luigi De Luca (1855-1938), artista ascrivibile tra i simbolisti, nasce a Napoli da padre originario di Licusati (all’epoca comune) e madre napoletana che adorava quell’ameno borgo. Stanislao Lista, riconoscendone il talento virtuoso, si incarica come suo Maestro deponendo grandi aspettative nell’allievo che non tarderà a ricambiare l’onere giacché De Luca oltre ad imporsi tra i protagonisti della scena scultorea napoletana degli anni Ottanta del XIX secolo, diventa professore di scultura presso le Accademie di Belle Arti di Urbino e di Napoli. Luigi De Luca trasferisce un’eredità artistica meticolosa della superficie tra il mistico e il romantico. De Luca è l’essenza del verismo, capace di raggiungere l’apice del segno spirituale incarnato nella materia che si riversa nel classicismo modernista. Tra le sue opere più note (solo per citarne alcune) si ricordano: la statua di Gian Battista Vico che adorna la facciata principale del Palazzo di Giustizia di Roma; Il genio che domina la forza i fieri leoni che fiancheggiano la scalinata del Palazzo della Borsa di Napoli; l’imponente monumento della Vittoria alata ai Caduti di Guerra collocata in varie città italiane. Particolarmente rilevante è il busto di Enrico Pessina, realizzato nel 1916 in gesso per poi dare vita alla prima versione in marmo, commissionata dal Circolo Artistico di Napoli e inaugurato nel 1917 nel Salone della Corte d’Appello di Castel Capuano (NA), altre versioni sono presenti nella Villa Comunale di Napoli e nel Palazzo Madama di Roma, sede del Senato della Repubblica Italiana.
Nel 2009 la mancata inaugurazione, per impedimenti sopraggiunti, di un busto realizzato da Tarallo in onore di De Luca a Licusati, lascia una traccia amara per l’impossibilità di concretizzazione di un evento tanto anelato. Ciò nonostante, dallo scoramento iniziale Tarallo tratteggia un sogno, ma non uno qualunque. Insieme al sostegno dei genitori (da sempre orgogliosi delle sue iniziative artistiche), Tarallo profila un grande progetto espositivo: riconfigurare parte della sua residenza privata a Licusati – fregiata di un superbo frantoio del XVIII secolo – in una Casa Museo intitolata a Luigi De Luca dove custodirà la sua collezione privata di opere d’arte di eccellenza e una biblioteca congiunta che comprende:
In attesa dell’allestimento permanente della Casa Museo, sono in programma mostre e convegni a tema a livello nazionale. Il primo evento è stato organizzato nel 2017 a Trevico (AV), con il titolo “Trevico rende omaggio all’arte di Luigi De Luca”. Nel 2019 è stato affidato a Pantaleo Tarallo il restauro del Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale di Luigi De Luca, grazie al contributo dei cugini prof. Gaetano Ragucci e dott. Nicola Ragucci.
L’impegno di Pantaleo Tarallo rappresenta una promessa significativa per la cultura. Il suo attivismo militante delineerà la Casa Museo in un centro di ricerche e di studi, favorendo un legame profondo tra storia e tradizioni locali. Questo spazio sarà deputato a diventare un luogo il cui “fare artistico” si struttura in un processo comunicativo continuo: l’aura di egregi artisti del passato sarà conservata e perseverata nelle sensibilità future.
Lorena Cangiano*
*Docente a contratto di Fenomenologia e Storia del disegno contemporaneo – Accademia di Belle Arti di Foggia. Curatore d’arte indipendente. Si occupa di Comunicazione del Patrimonio Culturale attraverso le tecniche della narrazione multimediale ed è Art contributor per riviste di arte a carattere nazionale.
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Ultimo aggiornamento: 08/07/2024, 19:17