Illustrando i Sentimenti: intervista all’artista Manuela Borrelli

27 Febbraio 2024 Redazione A&S 490

NELLA FOTO: INTERVISTA A MANUELA BORRELLI.

La produzione artistica di Manuela Borrelli è orientata verso una rappresentazione visiva fortemente legata all’Illustrazione.

Infatti, l'artista è operativa all'interno della comunicazione visiva legata al campo editoriale, dove spesso le sue opere "accompagnano" testi scritti per varie pubblicazioni. La sua produzione artistica si contraddistingue per la forza espressiva delle sue opere che non perdono mai di vista la dimensione "umana" della nostra esistenza, proponendoci un figurativo "filtrato" attraverso la lente di ingradimento dei suoi sentimenti. Tra i soggetti "preferiti" di Manuela Borrelli, oltre alle architetture di Cava de' Tirreni (sua città del cuore), c'è il mondo animale, quello floreale e quello dell'Infanzia. Colpisce particolarmente la sua produzione dedicata alle mani, dove queste esprimono il nostro necessario e vitale bisogno di contatto umano. Oltre alla Illustrazione, l'artista abbraccia anche la Pittura e l'arte vetraia. Conosciamo meglio Manuela Borrelli attraverso questa intervista testuale gentilmente concessaci in esclusiva.


INTERVISTA A MANUELA BORRELLI
a cura di Ivan Guidone / Sociologo e Giornalista


Quando e perché ha iniziato ad interessarsi all'Arte?

Amo la Pittura da sempre. Da bambina più che disegnare preferivo colorare, e tutt’ora è così. È attraverso il colore e le sue sfumature che mi racconto: i colori diventano le mie parole, l’espressione del mio stato d’animo, delle mie emozioni, dei miei sentimenti. L’arte però non è la mia professione: sono un chimico e lavoro presso un’azienda di Salerno che si occupa della lavorazione di materiali plastici. Di qui quell’aspetto razionale che di fatto compare nelle mie realizzazioni: una visione artistica precisa e delicata che si sviluppa lungo un percorso di sperimentazione di tecniche differenti in cui il segno, la linea, il contorno, come dato strutturale, sono il tratto comune.

Quali sono i suoi artisti preferiti?

Il mio artista preferito è Gustav Klimt: da ragazza mi capitò di vedere le sue opere esposte a Roma e ne rimasi folgorata. La padronanza del disegno e del colore, l’uso dell’oro... Ma anche Toulouse Lautrec mi emoziona notevolmente, con i suoi colori vividi e le sue scene di vita quotidiana. Adoro anche Van Gogh, Rousseau, Monet e Modigliani.

E quali quelli che l’hanno ispirata nella sua produzione artistica?

In realtà non ho tratto ispirazione da nessun artista: ho iniziato a dipingere riproducendo alcune opere di Klimt, chiaramente secondo una mia personale interpretazione. Poi ho continuato per la mia strada. Forse l’uso della foglia oro che prevale in alcune mie composizioni nasce proprio dalla mia passione per Klimt stesso.

Quale è la mostra che ricorda maggiormente?

La mostra collettiva che ricordo con maggiore affetto è chiaramente la prima alla quale ho partecipato: "Avalon Arte" organizzata da Dina Scalera al Palazzo Fruscione di Salerno, location bellissima. Le mie prime composizioni rappresentavano i portici di Cava de’ Tirreni dove tutt’ora abito. Ho sempre avuto una predilezione per gli scorci dei paesi, sin da bambina mi fermavo ad osservarli affascinata. E Cava de’ Tirreni, con le sue fattezze storiche, mi ha sin da subito fortemente colpita. Importantissima la mia personale al bar filosofico "Caffeoveggenza" di Avellino, dove ho esposto alcune opere associandole alle poesie di Giovanna Rispoli, grande amica ma soprattutto eccezionale fonte di ispirazione, attraverso i suoi magici versi.

È soddisfatto della sua ricerca artistica o c'è ancora molto da esplorare per lei?

Assolutamente no, c’è ancora tanto da esplorare. Fino ad ora ho utilizzato diverse tecniche: olio, acrilico, acquerello, matite colorate e pastello. Il pastello più degli altri è stato una vera scoperta e tutt’ora un grande amore. Le sfumature di colore che è possibile ottenere con la tecnica del pastello sono meravigliose, vibranti. Mi dedico anche alla lavorazione del vetro attraverso la tecnica Tiffany: anche qui un gioco di colori, che mette in risalto le meravigliose venature dei vetri utilizzati, rendendo le opere realizzate uniche, fresche ed entusiasmanti.

Cosa è cambiato in lei dagli esordi ad oggi?

Sicuramente tanto. Dal punto di vista tecnico, ma non solo. Quel che è cambiato è principalmente la mia conoscenza del mondo dell’Arte, delle persone che ne fanno parte: critici, artisti e organizzatori di eventi, con i quali è sempre piacevole confrontarsi; come è anche bello incontrare persone che semplicemente amano e apprezzano l’Arte.

Come vede l'attuale scena artistica contemporanea?

Dal mio punto di vista, lo scenario artistico è limitato, bisognerebbe coinvolgere più persone; i ragazzi, in particolare, dovrebbero essere travolti dalla bellezza e essere maggiormente stimolati in modo da avere i mezzi e le basi per poter approcciare naturalmente al mondo dell’arte. L’arte non coinvolge tante persone semplicemente perché non è divulgata nel modo corretto.

Trova difficoltà a farne parte?

Non ho alcuna difficoltà a far parte del mondo dell’Arte. L’ho sempre desiderato, so di essere una goccia impercettibile in un mare di bellezza. E vorrei contribuire attraverso le mie personali realizzazioni ma anche con i progetti del neonato gruppo artistico NIMIA, composto dalla sottoscritta e due mie amiche ed artiste: Giovanna Rispoli, poetessa, e Sara di Costanzo, pittrice. Il gruppo artistico NIMIA, dal superfluo all’essenza, nasce da un pensiero comune: la necessità di rappresentare il “troppo”, il “superfluo”, il “marginale” e trasformarlo, attraverso il filtro delle arti visive e della poesia, in essenza. L’arte è sempre inesorabilmente considerata da buona parte della società un elemento voluttuario, qualcosa di cui eventualmente, si può fare a meno. È proprio questo senso di inutilità che il gruppo NIMIA intende scardinare, questa sensazione di marginalità che squalifica l’importanza e l’essenza, appunto, di tutta quella parte di fare che implica l’osservazione, l’analisi, la metamorfosi e la sintesi di elementi che ci circondano e che l’arte, nel senso più esteso del termine ripropone, emancipandosi da posizioni pregresse e proiettandosi in prospettive future, offrendo spunti di interpretazione della realtà percepita. Insieme alle mie compagne di avventura stiamo dando vita ad una serie di progetti. Il primo a prendere forma è stato “Io non ti assolvo”: la violenza non è mai giustificata e assolvere chi la commette e chi ti colpevolizza significa continuare a subire. “Io non ti assolvo” è stata una campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, tema, terribile quanto attuale, e lo ha fatto abitando uno spazio comune, quello dell’arte. Altri importanti progetti sono attualmente in programma.

Ritiene utile per un artista avere un Sito e fare uso dei Social?

Al giorno d’oggi un sito Internet e l’uso dei Social è chiaramente fondamentale; sono mezzi di comunicazione immediati che permettono di arrivare a tutti, sfiorare anche chi non è realmente interessato. Ma sono anche veicoli che consentono facilmente di confrontarsi con altri artisti o amanti dell’arte.

Cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole intraprendere il percorso artistico?

Di sicuro spronerei un giovane desideroso di intraprendere un percorso artistico: bisogna seguire i propri istinti e le proprie passioni. Io dal punto di vista lavorativo, ho seguito una strada diversa: ero affascinata dalle materie scientifiche e, anche spronata dai miei genitori, ho scelto il mondo della chimica. Però ad un certo punto l’amore per l’Arte e la passione per la Pittura hanno bussato alla mia porta e hanno preteso che dessi loro un po' di spazio: il lavoro ed i piacevolissimi impegni di moglie e madre in realtà non mi permettono di dedicare molto tempo ai miei interessi personali, ma combatto con le unghie e con i denti per trovare dei momenti tutti per me.

Vuole dire qualcosa ai nostri lettori?

Desidero ringraziare la redazione della rivista Arte & Società per avermi dato l’opportunità di poter condividere la mia esperienza artistica. Ringrazio in particolar modo i lettori che sceglieranno di leggere questa intervista, dedicandomi il loro tempo prezioso. Concludo ripetendo che amo fortemente l’Arte e mi dedico ad essa per pura passione. Attualmente sto impiegando tutte le mie forze e il mio tempo alla realizzazione dei progetti del gruppo artistico NIMIA: un trio nel quale credo fortemente e che sono sicura darà vita ad una serie di istallazioni e performance originali ed innovative.

Ivan Guidone

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Ultimo aggiornamento: 28/02/2024, 06:46