​​​​​​​“Fra cielo e terra”, le opere del Gruppo 4.0 in mostra a Macerata (articolo + foto)

11 Maggio 2022 Redazione A&S 3817

NELLA FOTO: FRA CIELO E TERRA – COLLETTIVA A MACERATA.

Una collettiva “rivoluzionaria” quella del Gruppo 4.0, formazione artistica costituita da firme del calibro di Anna Iskra Donati, Fabrizio Mariani, Alfredo Celli e Giancarlo Costanzo.

“Fra cielo e terra”, questo il titolo della mostra del valido quartetto artistico, è visitabile presso il Dipartimento di Studi Umanistici di Macerata dal 3 al 24 Maggio 2022. Lo scopo della collettiva è quello di valorizzare la presenza dell'uomo sulla terra sotto il cielo, una urgenza che gli artisti Alfredo Celli, Giancarlo Costanzo, Fabrizio Mariani e Anna Iskra Donati hanno saputo cogliere in un momento di grandi sconvolgimenti mondiali, causati dal COVID-19 e dalle numerose guerre in corso.

Da qui l'idea di costituire un gruppo artistico e ripartire con un nuovo ed entusiasmante progetto: il Gruppo 4.0. Questi quattro artisti, diversi sia per tecnica sia per forma espressiva caratterizzata da un campionario di stili e di linguaggi artistici eterogenei, condividono un forte messaggio di rottura che l’Arte oggi deve saper offrire ad una società completamente annichilita. L'ingresso alla collettiva “Fra cielo e terra” è gratuito: per informazioni e/o prenotazioni, potete contattare il numero telefonico (+39) 339 743 9458.

Scheda della Mostra

La mostra “Fra cielo e terra”, lancia un appello alla vita attiva, a tornare protagonisti, consapevoli che l’arte sia uno strumento sociale fondamentale. La scelta di un luogo non deputato ad allestire una mostra, amplifica il richiamo dell’arte a far pensare, a riflettere l’uomo a formare una società più intelligente, più consapevole, più aperta alla diversità e alla trasformazione.

Quattro artisti creano questa rete quale simbolico invito alla relazione, al dialogo e al confronto scegliendo quale opera identificativa l’unione di quattro tavole lignee realizzate distintamente dagli stessi pittori e poi assemblate. Se manca anche un solo scomparto, l’immagine del gruppo perderebbe forza e non avrebbe più motivo di esistere.

Biografia degli Artisti

Anna Iskra Donati, pittrice civitanovese, fa dell’astrattismo luminoso–geometrico e della grande capacità comunicativa delle sue opere la sua caratteristica principale. Scegli il nome “Iskra”, che in lingua russa significa “Astro, scintilla”, a sottolineare come l’energia della luce interna alle masse delle sue opere sia prerogativa imprescindibile. L’arte per lei è una “malattia” che la consuma, che la spinge verso la ricerca, la sperimentazione e la solitudine come fonte d’ispirazione. Nelle sue opere si coniugano elementi come l’ordine, la proporzione, l’armonia, fondamentali per affrontare lo spazio, la luce e il dinamismo, invece, indispensabili per esprimere e scandire sentimenti vitali percorsi da vibrazioni che spero musicali.

Giancarlo Costanzo, pittore pescarese, è un poliedrico intellettuale formatosi negli anni Sessanta dall’esperienza costruttivistica ed espressionistica per poi approdare verso il mondo concettuale. Le sue sono opere spesso attraverso la provocazione e la sregolatezza, spingono lo spirito di chi lo osserva verso la meditazione e la riflessione. Egli ama confrontare il suo linguaggio artistico con oggetti quotidiani, elementi verbo-visivi, frammenti fotografici, collagismi, densità cromatiche, monocromie, sperimentando la sua forza creatrice e plasmatrice attraverso l’uso di varie tecniche e materiali.

Fabrizio Mariani, pittore piceno, concepisce l’arte come un oggetto immortale, capace di scuotere gli animi di chi ne fruisce e vede nella sperimentazione geometrica e cromatica il suo segno distintivo. Vicino al mondo concettuale e alla figura di Duchamp, Mariani spesso crea le sue opere utilizzando materiali di ripiego, sportelli o scarti industriali che diventano veicoli di emozioni utilizzati come contenitori concettuali, cassetti dove sono depositati o riposti oggetti e sensazioni del quotidiano, al fine di ottenere spazi tra il reale e l'illusorio dove si stratificano le memorie che si intravedono in trasparenza.

Alfredo Celli, pittore tortoretano, dopo un lungo periodo astratto informale materico ha intrapreso un lavoro di ricerca su alcuni materiali. Non più soddisfatto del supporto tradizionale, ha sperimentato supporti lignei come il medium-density fibreboard (MDF) e la carta riciclata, soprattutto quella per usi alimentari, generando simbiosi fra pittura e scultura, dove i volumi d’aria-luce e quelli solidi si compenetrano, originando tensione tra opposti. I suoi dipinti sono spesso alla ricerca di variazioni e mutamenti della società e mostrano come l’esteticità dell’uomo nasconda la fragilità del suo animo.

Ivan Guidone

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Ultimo aggiornamento: 11/05/2022, 11:45