CopertinaContributi e SegnalazioniFernando Pisacane dona una sua opera al centro Arteteca MP di Miano
2 Maggio 2024 Redazione A&S 531
Fulcro dell'evento è la presentazione e l’esposizione permanente dell’opera di Fernando Pisacane dal titolo “La storia di Pietro e la restituzione dello scarpone” (1980-2005), donata dallo stesso artista al Centro Diurno del Dipartimento Dipendenze sito in via Janfolla a Miano (Napoli). Fernando Pisacane è pittore la cui volontà artistica è sostenuta da due impulsi primari: l’istinto immaginifico, pittorico, primordiale e la consapevolezza della crisi dell’uomo nel mondo postmoderno. L’arte di Fernando Pisacane, come suggerito dal critico d’arte prof. Franco Lista, è «prodotto di passione e volontà civile, una pittura che è esperienza estetica e, insieme, morale».
Passione, impegno civico, estetica e morale sono pure alcuni dei i principi che muovono l’intervento in ambito sanitario delle UOSD Strutture Intermedie del Dipartimento. Non si può non ravvisare nella simbolica coincidenza tra lo spontaneo volere dell’artista di donare la sua opera pensata negli anni Ottanta (periodo in cui cominciava ad articolarsi il nostro Servizio rispondendo all’esplodere coatto del consumo di sostanze su un territorio difficile di periferia) e il titolo del quadro “La storia di Pietro e la restituzione dello scarpone”. Pietro, infatti, è un nome pregno di significato per il centro Arteteca MP. Pietro è stato un operatore storico e colonna portante del Servizio. Si coglie quindi l’occasione di omaggiarlo con una targa in sua memoria. L’esposizione del dipinto sarà spunto per operatori, ospiti della struttura e pubblico per un confronto diretto e fecondo con l’artista e per rinvigorire, confermare e riflettere sui principi e sul senso di uno dei tanti Servizi di cura per la persona offerti dalle Strutture Intermedie del Dipartimento Dipendenze.
Descrizione: Chi è il folle? Pregiudizi e paura concorrono ancora oggi nell'erigere muri invisibili in cui i folli continuano ad essere detenuti. Paura e pregiudizi, che mostrano il perdurante carattere culturale e difensivo della rimozione del "malato" dalla società dei "sani". Ma i folli non sono sempre folli, così come i cosiddetti "normali" non sono quasi mai del tutto "sani", privi di una qualche innocente nevrosi - il costo della vita in società. Queste categorie descrivono in realtà classificazioni utili ad integrare criteri diagnostici, mentre la vita reale del folle resta sospesa. In cambio di una diagnosi la sofferenza diventa ufficiale, una nuova identità. Qui l'artista incontra il folle. Tra la violenza perturbante della follia e la violenza insensata della sua repressione si fa strada il riconoscimento dell'essere umano, della sua umanità e libertà. Si dispiegano l'infanzia, l'amore e il dolore della vita di un "altro", in un corto circuito temporale in cui coesistono passato e presente, fino al qui ed ora. Presenza del passato e del presente, memoria e coscienza, fino al gesto con cui l'artista restituisce all'altro uno scarpone logoro, rotolato via lontano. E lo pone lì a terra, accanto a lui. Umanità e libertà. Ed un momento... poi la frattura temporale si ricompone. L'artista e il folle si separano di nuovo e per sempre.
Tecnica: olio, acrilici e vernici, polveri colorate, formelle, e stucchi su tavola preparata a colla
Dimensioni: 250 centimetri di altezza per 197 centimetri di larghezza per 7 centimetri di profondità.
Fernando Pisacane nasce a Palma Campania (NA) il 5 Gennaio del 1952. Scenografo presso l'Accademia delle Belle Arti di Napoli, si Laurea in Tecnica per Discipline Pittoriche. Lavora in RAI come scenografo dal 1974 al 1986. In teatro firma alcune regie, e affianca all’attività pittorica quella di fotografo. Poi sempre completamente immerso nella pittura, luogo dell'anima. Dopo un lungo periodo figurativo, si evolve verso ricerche dal carattere espressionistico / informale modalità che gli consentiranno di operare in una più approfondita ricerca antropologica e filosofica.
Arteteca MP e le altre Strutture Intermedie afferenti al Dipartimento Dipendenze dell’ASL Napoli 1 Centro offrono sostegno e assistenza a persone che consumano sostanze, giocatori d’azzardo e loro familiari, persone con misure alternative alla detenzione, realizzando attività e programmi di tipo socio-riabilitativo e di accompagnamento. Promuovono, inoltre, interventi di coinvolgimento e di attivazione delle risorse e delle reti del territorio. Suddette strutture fanno dei laboratori artistici un punto di forza distintivo e originale nei percorsi di cambiamento della persona.
Il Dipartimento Dipendenze è la macro-articolazione aziendale sotto la cui direzione ricadono i Servizi e le Strutture che garantiscono l'assistenza e le diverse prestazioni per la tutela della salute dei cittadini che consumano droghe e sostanze psicoattive, alcol, tabacco e/o sono interessati al Disturbo da gioco d’Azzardo.
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Ultimo aggiornamento: 02/05/2024, 11:23