CopertinaContributi e SegnalazioniProcida sempre più Isola dell’Arte: cittadinanza onoraria per Daniel Buren
6 Agosto 2024 Redazione A&S 400
Daniel Buren, nato nel 1938 a Boulogne-Billancourt (Francia), può essere considerato uno degli artisti più famosi del mondo. Tutta la sua produzione giovanile è incentrata su una stoffa da tende a righe (di 8,7 centimetri, alternativamente bianche e colorate) realizzata "in situ" fin dagli anni Sessanta e che lui chiama "outil visuel" (strumento visuale). Durante Panorama, mostra diffusa d'arte svoltasi dal 2 al 5 Settembre 2021 a Procida, abbiamo visto pervadere l'isola dalle sue opere, con istallazioni in molti luoghi e palazzi dell'isola; qui, l’artista è stato insignito per prima la volta dell’Italics d’Oro.
Negli anni Ottanta, Daniel Buren si è invece concentrato sulle istallazioni architettoniche sempre realizzate "in situ". Un celebre esempio sono Les Deux Plateaux nel cortile d'onore del Palazzo Reale a Parigi realizzato nel 1986 (e che chiunque sia stato nella capitale francese ha avuto modo di ammirare) o l’Arc Rouge sull'anonimo ponte di cemento che attraversa il fiume di fronte al Museo Guggenheim di Bilbao, trasformando così un non luogo in un’icona che ancora identifica il museo.
Le sue opere sono presenti in tantissime città del mondo, da Lione a Tokio, da Bonn a Southampton, da New York a Rotterdam. In Italia ricordiamo la sua vittoria del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1984 per il miglior padiglione o la partecipazione a Torino per Luci d’Artista nel 1999 con l’istallazione Tappeto Volante. O ancora la riqualificazione di Piazza Verdi a La Spezia, la realizzazione nel 2005 di Partitions colorées nel Nuovo Padiglione di Emodialisi di Pistoia o ancora La scacchiera arcobaleno ondeggiante, installata sulla terrazza meridionale del Palatino in occasione della mostra d'arte "Par tibi, Roma, Nihil".
Non si può poi non citare la monumentale opera site specific per il Museo Madre Napoli, per celebrare i suoi dieci anni di attività: un intervento che ha trasformato l’ingresso del museo per creare una sorta di continuità ideale tra dentro e fuori, rielaborando lo spazio e confondendo interno ed esterno.
Opere, le sue, pensate per dialogare con il tempo e con lo spazio (e proprio per questa particolarità molte di esse sono state temporanee, realizzate e poi distrutte dopo la loro presentazione), che indagano da sempre il rapporto tra l’arte e il luogo in cui prendono vita, che ancora oggi sono radicate nell'immaginario collettivo come i simboli di un'arte che è in continuo dialogo con la realtà che la circonda, integrate nel luogo in cui sono nate.
Con la nostra isola, l'artista ha un rapporto veramente speciale che dura da più di trent'anni. Ha dal 1999 una casa alla Corricella dove ritorna ogni volta che può e che rappresenta uno dei suoi rifugi creativi. All'isola, Buren ha dichiarato amore eterno (amore che ha anche riversato nel suo libro “Procida a passo d’uomo”, Clean Edizioni, a cura di Andrea Cosenza) e di questi giorni è l’idea di un’opera a Palazzo d’Avalos per rendere ancora più stretto il legame con Procida, legame che lo rende un vero e proprio cittadino dell’isola, come lo è già del Mondo, che lui continua a stupire con le sue opere. (Foto di Arianna Spizzico)
Michele Assante del Leccese
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Ultimo aggiornamento: 07/08/2024, 10:10