CopertinaContributi e SegnalazioniBreve disamina sui disegni di Giovanni Compagnino
17 Marzo 2025 Redazione A&S 174
Nato a Catania nel 1937, l’artista Giovanni Compagnino – scomparso recentemente nel 2022 – vanta una produzione grafica e pittorica di tutto rispetto in virtù delle numerose rassegne che lo hanno visto protagonista per tantissimi anni, sia in Italia che all’estero. Oltre all’attività artistica, Compagnino si è dedicato con passione e dedizione alla scrittura, dando alle stampe l’opera “Donna Antonietta, bella con bruttezza”. In questa sede mi occuperò della sua produzione grafica che incomincia nel corso degli anni Sessanta e vanta alcuni disegni degni di nota: in particolare, mi soffermerò su tre lavori eseguiti nel 1964.
Nei suoi lavori grafici è ravvisabile una linea di contorno molto precisa ed un segno molto netto; nel disegno, Compagnino abbandona la sua vena informale e materica (FIG. 1) per aderire pienamente al figurativo laddove è evidente viepiù la volontà di cogliere gli aspetti più prettamente psicologici ed introspettivi della figura effigiata. Nella figura del vecchio con la giacca (FIG. 2) pochi tratti definiscono l’uomo che guarda verso l’osservatore con le mani una sopra l’altra e le gambe divaricate; il viso ha una forma pressoché triangolare e più minuta rispetto al resto della figura che appare fortemente appesantita dalla giacca molto larga anche se la perfetta frontalità del personaggio non fa altro che accentuare la sua evidente statuarietà. Il secondo disegno (FIG. 3), invece, è un autoritratto dell’artista dal taglio prospettico ravvicinato con una visione leggermente dall’alto; egli indossa una canotta e ha i pantaloni sbottonati, quasi come se, prima di addormentarsi, volesse mettersi in libertà e trovare la propria comodità. Il disegno ha delle ombre più marcate e un certo schematismo nel tratto.
Concludo questa mia breve disanima con un terzo disegno di Giovanni Compagnino, di grande impatto visivo, raffigurante una giovane donna seduta a terra e con le gambe piegate (FIG. 4). Quest’ultimo lavoro mostra una maggiore ricerca nei confronti della linea di contorno ma anche un maggiore afflato mistico: la ragazza, dai capelli corti, ha lo sguardo basso e gli occhi socchiusi; le braccia molto lunghe conferiscono maggiore linearità all’insieme laddove si scorge una posa che ricorda il contrapposto leonardesco con gli arti superiori e il busto rivolti alla sua destra, mentre il bacino e le gambe verso il lato opposto. In più troviamo un’ambientazione concreta all’interno della quale, sia pur schematicamente, la figura femminile appare inserita in modo equilibrato. Compare qui, a livello prospettico, un campo lungo che mette ancor più in evidenza l’esilità della donna.
Francesco Caracciolo
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Ultimo aggiornamento: 19/03/2025, 12:08